Anzitutto è bene premettere che, data la delicatezza e complessità delle questioni connesse all'apertura di una successione, è meglio farsi assistere da un professionista competente, avvocato, commercialista o notaio che sia.
Ciò detto, gli eredi e i legatari sono obbligati a presentare la dichiarazione di successione entro un anno dalla morte del de cuius. L'obbligo grava anche sui chiamati all'eredità che non abbiano ancora accettato né rinunziato, sui loro legali rappresentanti e sugli esecutori testamentari. E' comunque sufficiente che la dichiarazione sia sottoscritta da uno qualsiasi dei soggetti obbligati.
La dichiarazione di successione deve essere redatta su modulistica conforme a quella approvata dal Ministero delle finanze e presentata all'ufficio dell'Agenzia delle entrate competente in base all'ultimo domicilio del defunto. Per chi è deceduto all'estero vale l'ultimo domicilio in Italia, se conosciuto, altrimenti è competente l'ufficio dell'Agenzia delle entrate di Roma.
Quando nell’eredità sono compresi beni immobili, i chiamati sono tenuti, prima ancora di presentare all'Ufficio la dichiarazione di successione, a pagare l’imposta ipotecaria (2%), l’imposta catastale (1%), l’imposta di bollo e le tasse ipotecarie.
Nella dichiarazione dev'essere riportata la descrizione analitica di tutti i beni e diritti soggetti all'imposta, con il relativo valore.
Per quanto riguarda i conti correnti bancari e gli investimenti finanziari bisogna chiedere alle banche o agli intermediari finanziari con cui il defunto intratteneva rapporti (se conosciuti) di comunicare per iscritto la situazione al momento della morte, specificando il saldo dei conti e il valore dei titoli o dei fondi di investimento.
I conti correnti, i titoli e i rapporti cointestati tra il defunto e altre persone si considerano ripartiti in quote uguali tra loro, salvo prova contraria. Occorre tenere presente che secondo le norme attualmente in vigore le banche debbono richiedere la prova dell’avvenuta presentazione della dichiarazione di successione prima di poter mettere a disposizione degli eredi i rapporti intestati a nome del defunto.
La dichiarazione di successione dev'essere sempre presentata (anche se il defunto non aveva beni immobili) tranne quando l'eredità è devoluta al coniuge e ai parenti in linea retta del defunto (figli, discendenti o genitori) e l'attivo ereditario ha un valore non superiore a € 25.823 e non comprende beni immobili o diritti reali immobiliari.